giovedì 30 maggio 2013

Distinguere la "VERA PELLE" dalla ECO-PELLE (vinile, skai, compositi...)

Sovente capita di sentirmi dire dai clienti la frase "...Questo divano è in vera pelle!...", per poi venire a scoprire che magari è ecopelle, o peggio ancora, altri materiali compositi molto simili al prodotto naturale.

Quest'oggi cerchiamo di illustrare alcuni trucchetti, che vi aiuteranno a capire la qualità del materiale che hanno adoperato per fabbricare la vostra tappezzeria.
Un tempo, era sufficiente cerca il marchio GENUINE LEATHER, ma purtroppo anche questo mito è sfatato. Da anni ormai sono entrati di prepotenza nel mercato internazionali le pelli BI-CAST (o by-cast), che sebbene la materia di parteza è la pelle bovina, in realtà vedremo a conti fatti, è tutt'altra cosa. Inoltre questo marchio, non indica quanta pelle riveste il pezzo: magari solo il 30% è rivestito in pelle (dove ci si siede) poi tutto il resto (spalliere, laterali, altri particolari) sono in vinile o altri materiali equiparabili.


Dunque, a prescindere da quello che vediamo scritto sull'etichetta, cerchiamo di farci una nostra personale idea del materiale che ci troviamo di fronte.

La prima cosa da notare è come si comporta il materiale alla pressione del dito. Nelle immagini qui sotto, noterete come sull'ecopelle non vi sia alcuna formazione di grinze (nè alla piegatura, nè alla pressione). Invece con la pelle si presentano tante piccole grinze.
ecoepelle (Vinile)
Vera Pelle
Spesso le case automobilistiche ed i salottifici, per risparmiare soldini, quando si parla di grandi numeri, preferiscono mischiare i due materiali. Per cui, su tutte le parti a vista, o che sono a contatto con il corpo, utilizzano la pelle (perchè traspira un po' di più ed è più piacevole al tatto), mentre tutte le parti di contorno, o non visibili sono fatte in ecopelle.

Le grinzette però non sono l'unico fattore indicativo. Infatti esistono alcuni materiali ecologici che riescono a simulare questa caratteristica. In questo caso è molto più difficile riuscire a capire subito, e senza poter analizzare una sezione, di che materiale si tratti.

In questa foto, possiamo notare uno di questi materiali. Si vede l'imprimitura del tipico fiore, effetto pelle, ed anche alla piega e alla pressione, notiamo la formazione di grinze, più o meno naturali.
Materiale Sintetico Composito Multistrato. Dettaglio Grinze e Fiore

Sul retro, vediamo che si presenta questo effetto "scamosciato", proprio a simulare la pelle vera.
Materiale Sintetico Composito Multistrato. Dettaglio Retro, effetto scamosciato.

Ma il trucco sta nella sezione. Infatti si nota la presenza di filini bianchi, che indicano la presenza di una garza di sostegno nel mezzo (le garze ed i supporti retati sono sempre presenti in tutti i prodotti in vinile).
Notare i filetti bianchi che si intravedono tra i due strati

E' bene precisare che, salvo alcune lodevoli eccezioni, la maggior parte dei venditori affermano che questa sia VERA PELLE, o comunque un surrogato di esso. In realtà è 100% SINTENTICO.

Altra differenza tra questo prodotto e la vera pelle sta nel come si consumano: la pelle, tende a consumare lo strato di colore, mostrando la parte "grezza" e porosa(spesso di colore diverso, verdino o grigio), invece questi materiali tendono a spellicolare, mostrando la garza.

Esistono poi delle pelli, che non in tutte le nazioni hanno avuto l'autorizzazione a ricevere il marchio "Genuine Leather". Parliamo delle PELLI BYCAST, di cui abbiamo accennato poco fa.

Queste sono elli a doppio strato, in cui la base è rappresentata da pelle tipo crosta, molto tratta, poco elastica e abbastanza spessa, su cui viene applicato uno strato di vernice poliuretanica elastica. Il fiore è impresso artificialmente con macchinari. Questo materiale è onnipresente nel settore delle calzature, dell'abbigliamento e sono ormai 4 anni che sta prendendo sempre più piede nel settore Automotive e Arredo.

Sezione della pelle By-Cast


Quando il pezzo è nuovo, è praticamente impossibile capire che si tratta di pelle bycast se non chi conosce profondamente la pelle, e riesce a notare strani comportamenti delle grinze o un fiore "artificiale".
L'unica differenza con la pelle "normale" sta nel come si consuma. Di fatti lo strato di vernice poliuretanica dopo un po' di tempo (a continuo contatto con sudore e calore) tende a formare bollicine, iniziando a distaccarsi dal manto di pelle, per poi "spellicolare" velocemente mostrando la crosta grezza.
Di seguito un esempio di come si consuma la pelle by-cast.
 

Questi sono i materiali tipici che possiamo riscontrare nel mercato moderno, ma in realtà esistono tante altre sottocategorie che indicano la qualità di scelta del materiale, soprattutto per il discorso "vera pelle", e di questo ne parleremo più avanti.

Spero che con questi piccoli consigli, riusciate a capire meglio cosa vi stanno rifilando! :-)



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